Svizzera

Quarantene in vigore fino a fine febbraio

Mascherina e 2G (o 2G+) confermati fino a fine marzo - Berset: "Evoluzione positiva" malgrado il record di contagi

  • 19 gennaio 2022, 15:41
  • 20 novembre, 18:49
Alain Berset

Alain Berset

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Di: Red.MM/ARi 

Le quarantene dei contatti in caso d'esposizione alle infezioni, e l'obbligo del telelavoro, rimarranno in vigore in Svizzera fino alla fine del prossimo mese. Il Consiglio federale, dopo gli esiti della procedura di consultazione, ha così deciso sulle proroghe legate alle misure già in atto per il contenimento della quinta ondata.

Gli altri provvedimenti - come le regole "2G" e "2G+" per taluni spazi interni, l'estensione dell'obbligo al chiuso delle mascherine protettive, la limitazione degli incontri privati e la regola "3G" per le manifestazioni open air a partire da 300 persone - rimarranno invece in vigore provvisoriamente fino alla fine di marzo.

"Vediamo un'evoluzione che possiamo giudicare positiva, sembriamo avvicinarci a una situazione endemica, ma nelle prossime settimane la pressione resterà forte", ha constatato Alain Berset in apertura di conferenza stampa. Questo nonostante il record di contagi: mai prima di oggi l'UFSP ne aveva registrati 38'000 in un solo giorno. I pazienti in cure intense, tuttavia, sono diminuiti: da 334 del primato di fine dicembre ai 247 attuali.

L'abbandono della quarantena, che sarà comunque rivalutato a inizio febbraio alla luce della situazione in quel momento, "sarebbe una svolta importante", ha affermato Berset, "perché ci accompagnano ormai da due anni".

Certificato di vaccinazione valido solo nove mesi

L'Esecutivo ha inoltre ridotto da 365 a 270 giorni la validità dei certificati di vaccinazione. Ciò avrà effetto a partire dal prossimo 31 gennaio. A nove mesi è stata anche ridotta la validità dei certificati di guarigione dal Covid-19.

Il Governo ha inoltre disposto nuove prescrizioni per gli ingressi in territorio nazionale

Il Governo ha inoltre disposto nuove prescrizioni per gli ingressi in territorio nazionale

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Per quanto poi riguarda gli ingressi in Svizzera, a partire da sabato prossimo le persone vaccinate o guarite non dovranno più produrre il risultato negativo di un test PCR o antigenico rapido. Per i non vaccinati e i non guariti il regime di test non subisce invece mutamenti: per costoro, alla luce delle ridotte capacità di effettuazione dei test, si rinuncia invece all’obbligo di un secondo test cui sottoporsi da 4 a 7 giorni dopo l’entrata in territorio elvetico.

Infine, in considerazione della forte richiesta di test e le notevoli sollecitazioni a carico dei laboratori, l'UFSP raccomanderà ai cantoni il seguente ordine di priorità per l'effettuazione dei test PCR sul coronavirus:

1. persone a rischio con sintomi o persone a rischio dopo un contatto con una persona risultata positiva al test;

2. test ripetuti nelle strutture sanitarie (ospedali, cliniche, case per anziani, case di cura, istituti per persone con disabilità);

3. test ripetuti in infrastrutture critiche (definite tali dai cantoni);

4. test di persone sintomatiche (possibile l’impiego di test antigenici rapidi);

5. test ripetuti nelle scuole;

6. test ripetuti nelle imprese;

7. test per viaggi di lavoro o privati (se richiesto un PCR);

8. test su richiesta (per ottenere il certificato di test).

Per mitigare ulteriormente la pressione sui laboratori di analisi dei test PCR, dal 24 gennaio basterà provvisoriamente un test antigenico rapido positivo per il rilascio di un certificato di guarigione, valido soltanto in Svizzera per la durata di 270 giorni.

01:14

RG 09.00 del 19.01.22 - Il servizio di Alessio Veronelli

RSI Info 19.01.2022, 15:30

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