Ticino e Grigioni

"Liberi tutti" per circa 12'300 persone

Tante sono quelle uscite dall'isolamento e dalla quarantena, dopo le riduzioni dei termini decise ieri dal Governo. Primi effetti per le aziende

  • 13 gennaio 2022, 19:17
  • 20 novembre, 18:51
02:38

Seidisera del 13.01.22 - Il servizio di Luca Berti

RSI Info 13.01.2022, 19:12

  • TI-Press
Di: SEIDISERA/ARi 

È nell'ordine di 12'300 il numero di coloro che, in Ticino, hanno potuto già beneficiare della dimezzamento dei termini annunciato ieri dal Consiglio federale. Più nel dettaglio circa 7'800 persone sono uscite dall'isolamento e quasi 4'500 dalla quarantena, stando almeno a quanto indicato alla RSI a titolo di stima dall'Ufficio del medico cantonale.

Il ritorno all'attività lavorativa di tutte queste persone, costrette prima a casa per l'esposizione al contagio, si è fatto certamente sentire nelle aziende interessate. Come alla Edilstrada di Taverne: "È stato subito un beneficio immediato perché già questa mattina un paio di impiegati han potuto tornare al lavoro", afferma il direttore della ditta Marco Sciarini. Effetti positivi anche per TILO, la cui offerta è ancora pesantemente condizionata dalle assenze di macchinisti e capitreno: "Ad oggi sono rientrati anticipatamente 4 macchinisti. Queste nuove regole naturalmente ci aiutano", riferisce la portavoce Giorgia Mosimann, precisando però che "per la nostra impresa ferroviaria restano in vigore le limitazioni temporanee che abbiamo sulle nostre linee transfrontaliere".

La riduzione da 10 a 5 giorni in vigore in Svizzera è però del tutto ininfluente per i frontalieri: in Italia le regole non sono infatti cambiate e gli isolamenti, ad esempio, restano a 10 giorni con obbligo di test negativo all'uscita. A cavallo del confine questa differenza di norme si fa quindi sentire. "Ci hanno già chiamato in 4-5 che devono restare fuori, poiché sono in quarantena e i 10 giorni devono quindi essere rispettati", dice Lorens Re, direttore della Casada SA, altra impresa attiva in campo edilizio. "Il nostro settore dipende molto dal frontalierato, per cui sicuramente nei prossimi mesi guarderemo con apprensione anche quello che decideranno di fare in Italia", sottolinea Marco Sciarini di Edilstrada.

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