San Gallo, progetto pilota per la raccolta firme digitale

Iniziative e referendum firmati non più solo per strada, al mercato o in stazione ma anche attraverso un computer o un tablet. Lo prevede un progetto pilota del canton San Gallo, sul quale sarà chiamato a dare il via libera il Gran Consiglio.

Secondo il cancelliere cantonale, Benedikt Van Spyk, l’intero processo è più sicuro, perché le firme sono verificate immediatamente e non c’è documentazione cartacea da spedire. Per i Comuni, ha spiegato alle telecamere della RSI, è ancora più facile, perché questi ultimi non devono controllare le sottoscrizioni. Infine - sostiene - tutto è più trasparente, perché si sa subito quante firme sono già state raccolte.

Il sistema si basa su una piattaforma realizzata ad hoc e su un sistema di identificazione, collegati automaticamente al registro elettorale. Questo dovrebbe permettere di evitare falsificazioni, come avrebbero fatto, secondo le accuse, alcune società che raccolgono firme a pagamento. Casi che hanno fatto scalpore e sui quali si sta indagando.

Van Spyk spiega che la raccolta firme per strada ha dei limiti, perché non bisogna identificarsi e non c’è un controllo incrociato col registro elettorale. “La raccolta elettronica invece - sostiene il cancelliere cantonale - è più efficace e sicura perché tutto è immediato. La falsificazione o la trascrizione di firme non sono più possibili”.

Per garantire la massima sicurezza informatica, il software sarà sviluppato in modo “aperto”, permettendo agli esperti di testarne la vulnerabilità. Resta da chiarire se il numero di firme necessarie per iniziative e referendum rimarrà quello di oggi. “Abbiamo fissato una quota del 50% per le firme digitali e del 50% per quelle manuali - spiega Van Spyk - Vogliamo capire quanto sia più facile e veloce raccogliere firme elettronicamente. Da questo capiremo se occorrerà rivedere la soglia minima di sottoscrizioni”.