Circa 950 firme presunte false provenienti da sei cantoni e raccolte per cinque differenti iniziative popolari nel corso di quest’anno: sono l’oggetto di una denuncia penale contro ignoti che la Cancelleria federale ha sporto oggi (mercoledì) al Ministero pubblico della Confederazione (MPC). Le autorità suppongono che gli autori delle falsificazioni siano più di uno, come si legge in una nota.
Già nel 2022 la Cancelleria federale aveva presentato una denuncia penale per sospetta falsificazione di firme, ma allora la questione riguardava un solo cantone. Ora si tratta di un fenomeno più ampio che comprende casi emersi nel controllo delle liste e nel conteggio delle firme effettuati dalla Confederazione.
La denuncia raggruppa quindici segnalazioni di falsificazioni portate all’attenzione della Cancelleria federale da Comuni e Cantoni e, in un caso, da un privato. Nel complesso, come detto, si tratta di circa 950 sottoscrizioni. Le prove comprendono firme multiple di una stessa persona ma con grafie diverse, come pure nomi scritti in modo sbagliato, indirizzi scorretti o inesistenti e liste di firme che non soddisfano le esigenze legali.
Verso un miglioramento del processo
L’odierna denuncia penale si inserisce nel dibattito sulle potenziali frodi nelle raccolte di firme venute di recente alla luce e su cui sta indagando il Ministero pubblico della Confederazione. Il sospetto è che sottoscrizioni siano state falsificate da parte di società pagate per svolgere la raccolta. La Cancelleria federale sta ora impiegando tutte le possibilità di cui dispone per tutelare l’integrità del processo di raccolta, come reso noto da Berna: “Oltre alla denuncia dei casi sospetti affinché siano perseguiti penalmente, si sta concentrando sulla prevenzione e sul miglioramento dei processi”.
Storni: “Si metta il nome di chi raccoglie le firme”
Ed è proprio sul fronte del miglioramento dei processi che si pone un’iniziativa parlamentare promossa dal consigliere nazionale ticinese Bruno Storni che propone l’obbligo di aggiungere ai formulari per le firme il nome e l’indirizzo di chi effettua la raccolta. “Visto che si tratta di un atto ufficiale, in caso di problemi la Cancelleria comunale o quella federale possono risalire al responsabile dei formulari. Se uno ha contraffatto delle firme, può così essere identificato. E si dà una maggiore garanzia che le firme siano raccolte in modo corretto” spiega Storni, interpellato dalla RSI.
RG 12.30 del 25.09.2024: Il servizio di Alessio Veronelli sulla proposta di Bruno Storni per evitare gli abusi nella raccolta di firme
RSI Info 25.09.2024, 12:05
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Secondo il consigliere nazionale sarà invece difficile vietare la raccolta professionale delle firme. Oggi, nel frattempo, da un sondaggio condotto dall’istituto Leewas è emerso che l’84% degli svizzeri sarebbe favorevole a un divieto di raccolta firme a pagamento per il lancio di un referendum o di un’iniziativa popolare.
Firme "abusive" per iniziative e referendum, nuova denuncia
Telegiornale 10.09.2024, 20:00