La Cancelleria federale non prevede né di sospendere la trattazione di iniziative popolari e referendum in corso, né di verificare a posteriori le firme delle iniziative già riuscite. In ambedue i casi emergerebbero problemi di natura giuridica e un’incertezza a livello politico. Mancano le basi giuridiche per procedere e non ci sono elementi sufficienti per procedere con il diritto d’urgenza. Un intervento, inoltre, rallenterebbe il processo di trattamento di queste proposte, i cui termini sono fissati nella legge.
La decisione, come comunicato oggi, venerdì, è sostenuta dal Consiglio federale. In una nota, diramata sulla scia dello scandalo legato a pratiche irregolari nelle raccolte firme, si rileva che al momento non ci sono indizi attendibili su iniziative riuscite in modo illecito. Anche la competente commissione del Consiglio nazionale, una settimana fa, si era detta contraria a controlli supplementari a posteriori.
Le testate del gruppo Tamedia, la settimana scorsa, hanno rivelato che su aziende commerciali grava il sospetto di aver falsificato firme raccolte in relazione a iniziative popolari. La Cancelleria federale, che aveva già presentato nel 2022 una denuncia penale al Ministero pubblico della Confederazione (MPC), ne sta preparando una seconda.
Il perseguimento penale è uno dei pilastri su cui il Consiglio federale vuole basare la sua prassi futura, insieme a un miglioramento delle procedure e alla prevenzione. Una tavola rotonda con i principali attori coinvolti (partiti, associazioni, comitati) sarà convocata prossimamente dalla Cancelleria.
Firme "abusive" per iniziative e referendum, nuova denuncia
Telegiornale 10.09.2024, 20:00