La decisione annunciata oggi dal Consiglio federale di riprendere integralmente le sanzioni decise dall'Unione Europea contro la Russia ha suscitato reazioni diverse tra i partiti svizzeri.
Si tratta di una mossa "giusta", secondo il consigliere nazionale Roger Nordmann, capogruppo del PS, il quale però aggiunge: "Peccato sia arrivata soltanto adesso. Spero che alcuni oligarchi non abbiano ritirato soldi". Anche Philipp Matthias Bregy, capogruppo dell'Alleanza del centro, ha espresso soddisfazione: "Sono contento, era importante dimostrare coesione nei confronti della Russia, è essenziale parlare con una sola voce; sta all'Unione Europea definire le sanzioni, al Consiglio Federale, giustamente, seguire".
Stessa soddisfazione anche in casa PLR: "Sono misure necessarie, è stata una violazione del diritto internazionale con un'aggressione militare che non può essere giustificata né giuridicamente né moralmente", afferma Damien Cottier, da oggi capogruppo PLR alle Camere. "La Svizzera deve dire in modo chiaro che atteggiamenti del genere sono inaccettabili", aggiunge.
A non condividere la decisione, invece, è l'UDC. "La Svizzera può e deve giocare un ruolo fondamentale che è quello di non diventare parte del conflitto, bensì parte della soluzione", afferma il presidente del partito Marco Chiesa. "Quindi nella nostra tradizione di mediazione io avrei sicuramente desistito dal prendere delle sanzioni perché oggi ci siamo posizionati e oggettivamente agli occhi della controparte non siamo più credibili", osserva.
L'UE plaude alla decisione svizzera
Telegiornale 28.02.2022, 21:00
La ripresa delle sanzioni antirusse da parte della Confederazione è stata accolta con soddisfazione da molti Stati europei e dall'UE. "Molto bene, è perfetto, è una brutta notizia per la Russia. Questo, soprattutto dal punto di vista dell'unità del mondo occidentale e dell'efficacia e dell'applicabilità delle misure, è ottimo. Ad esempio tutti i beni depositati nella Banca centrale svizzera. Non so quanti ce ne siano, ma sono congelati. E gli oligarchi non potranno trasferire i loro beni in Svizzera. Perciò la Svizzera ha fatto come noi. È una buona, buona notizia", ha dichiarato l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea Josep Borrell.
Compiacimento anche da parte dell'Italia. "Ho espresso al presidente Ignazio Cassis apprezzamento per la decisione svizzera di unirsi alle sanzioni contro la Russia. Un importante segnale di stretto coordinamento della comunità internazionale in ferma condanna dell'aggressione del governo russo all'Ucraina", ha dichiarato, in un messaggio diffuso via Twitter, il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio.