Seconda giovinezza per Interrail

L'Interrail, il biglietto ferroviario che permette di girare in lungo e in largo l'Europa attraverso 31 Paesi, sta conoscendo una seconda giovinezza. Ai suoi albori, nei primi anni Settanta, i giovani, appena usciti dal '68, lo apprezzavano perché assicurava la libertà, permettendo di soddisfare la voglia di affacciarsi a nuovi orizzonti, scoprire il mondo e di immergersi in altre realtà anche senza molti mezzi. L'avvento dei voli aerei low cost sembrava aver decretato il tramonto dell'Interrail. Invece, dopo anni di vendite in calo, è arrivata la svolta. Nel 2018 si sono superati per la prima volta i 50'000 biglietti venduti e quest'estate la richiesta è altissima. Tant'è che le FFS si attendono un nuovo primato.

Il profilo classico di chi acquista il biglietto (è disponibile con varie durate e prezzi tra 325 e 1'383 franchi) non è cambiato. Sono sempre giovani (in maggioranza studenti) attorno ai 20 anni con pochi soldi e tanta voglia di scoprire il mondo. Le motivazioni di chi oggi sceglie le vacanze in treno non sono però più quelle dei loro padri e nonni. Alla voglia di libertà si è sostituita la sempre crescente attenzione per l'ambiente. Oggi per tantissimi giovani è più importante soddisfare il desiderio di limitare le emissioni dannose per il clima. L'ecosostenibilità viaggia sui binari. E se per raggiungere la meta ci vogliono giorni di viaggio, tanto meglio. È tutto il fascino di un'esperienza al di là della frenesia.