Segreto d’ufficio, polizia federale “indaghi di più”

L'Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione (AV-MPC) auspica maggiore intraprendenza da parte della Polizia federale nei casi di violazione del segreto d’ufficio, ancor più alla luce di diverse indiscrezioni recenti provenienti dagli ambienti che ruotano attorno al Consiglio federale. Secondo il rapporto di attività 2022 dell'AV-MPC, pubblicato oggi (giovedì), gli agenti federali dovrebbero infatti sostenere maggiormente l’MPC nei casi di violazione, in quanto non è compito di quest’ultimo svolgere indagini indipendenti al posto della polizia.

Secondo l'AV-MPC, evitare fughe di notizie dalle cerchie di governo è molto importante, in quanto si tratta di preservare la capacità d'azione dell'Esecutivo. Da parte sua, il procuratore generale della Confederazione Stefan Blättler, in carica dal 2022, ha assicurato all'AV-MPC che perseguirà più attivamente questo reato.

Il rapporto suggerisce pure di prevenire il più possibile le violazioni del segreto d'ufficio, ad esempio limitando i destinatari delle informazioni. Quelle che interessano un'ampia cerchia di destinatari solo raramente possono infatti essere indagate con successo dal punto di vista penale.

Negli ultimi tre anni, il MPC ha registrato un numero crescente di procedimenti e accuse relative alla violazione del segreto d'ufficio. Il numero di procedimenti è aumentato di circa il 40% dal 2021 al 2022. Dall'inizio del 2020 alla fine del 2022, la procura federale ha condotto un totale di circa quaranta procedimenti di questo tipo che hanno coinvolto vari dipartimenti, uffici federali o commissioni parlamentari.

Uno degli ultimi casi che ha attirato l'attenzione dei media è stato archiviato alla fine di marzo: nella cosiddetta vicenda Crypto, riguardante dispositivi di crittografia manipolati, il procuratore straordinario Peter Marti non è stato in grado di promuovere l'accusa contro le persone sospettate.