Il processo a Ousman Sonko, ex ministro dell’interno del Gambia da lunedì sul banco degli imputati del Tribunale penale federale di Bellinzona, va avanti. La Corte ha respinto martedì le obiezioni formali sollevate dalla difesa, in particolare riguardo all’atto di accusa che gli stessi giudici - lo scorso anno - avevano chiesto al Ministero pubblico della Confederazione di completare. Un atto giuridicamente ammissibile. L’avvocato difensore chiedeva che ci si basasse sulla precedente stesura del testo.
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Philippe Currat, il legale svizzero di Sonko
Il presidente della Corte ha invece rinviato il suo pronunciamento sull’eventuale prescrizione di alcuni episodi e soprattutto sulla competenza o meno della giustizia svizzera a pronunciarsi sui reati di cui Sonko è accusato, che furono commessi in patria. La giurisdizione universale si applica ai crimini contro l’umanità e solo dopo aver visionato le prove - più avanti nel dibattimento - il TPF potrà valutare se uccisioni, stupri, sequestri e torture imputati al 54enne Sonko rivestivano il carattere di sistematico attacco alla popolazione civile richiesto per la qualifica di crimine contro l’umanità.
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Notiziario 09.00 del 08.01.2024 Il servizio di Sofia Stroppini
RSI Info 08.01.2024, 07:50
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