Il servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) è autorizzato a impiegare agenti virtuali sotto copertura per raccogliere informazioni. L’Autorità di vigilanza indipendente sulle attività informative (AVI-AIn) riconosce la legalità di tali operazioni nella sintesi di un rapporto pubblicato oggi, giovedì. Secondo il SIC, la comunicazione nei settori del terrorismo e dell’estremismo violento si è allontanata dalle piattaforme pubbliche, scrive l’AVI-AIn.
Senza l’impiego di simili agenti virtuali, il SIC dipenderebbe dai servizi partner stranieri. Inoltre si rischierebbe di non riconoscere le indicazioni di minacce imminenti nello spazio virtuale, o di non riconoscerle per tempo. La legge sui servizi di intelligence permette simili operazioni, ma che cosa sia esattamente consentito fare, ad esempio nel contesto di un servizio di messaggeria criptato, non è ancora stato chiarito in modo definitivo.
Per questo l’autorità di vigilanza raccomanda al SIC di rafforzare le proprie competenze legali in questo settore, che diventerà sempre più rilevante in futuro.

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