La vicenda della spia elvetica arrestata a Francoforte è stata al centro di un "dialogo sereno" (come lo ha definito il Dipartimento degli affari esteri) mercoledì sera fra il consigliere federale Didier Burkhalter e il suo omologo tedesco Sigmar Gabriel. Il capo della diplomazia elvetica ha detto al collega che la vicenda appartiene al passato e che le tensioni fiscali fra i due paesi sono ormai finite.
Martedì Christine Schraner Burgener, ambasciatrice svizzera in Germania, era stata convocata dalle autorità di Berlino per fornire spiegazioni. Il caso potrebbe però ancora complicarsi: l'agente elvetico, che stando a estratti dell'ordine di arresto giunti alla stampa raccoglieva informazioni su inquirenti del Nord Reno Vestfalia implicati nell'acquisto di CD con dati di istituti bancari svizzeri (un'operazione illegale), aveva una talpa non ancora scoperta in seno all'amministrazione di quel Land. Il ministro locale Norbert Walter-Borjans ha già tuonato che lo scandalo assumerebbe in quel caso altre dimensioni.
pon/RTS/ATS/Reuters
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