Svizzera

Stadler riduce produzione in Bielorussia

Il patron dell'azienda turgoviese, Peter Spuhler, ha annunciato un parziale smantellamento delle attività vicino Minsk

  • 15 marzo 2022, 13:59
  • 20 novembre, 18:29
01:41

RG 12.30 del 15.03.22 - Il servizio di Gianluca Olgiati

RSI Info 15.03.2022, 13:56

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Di: RG 

Le sanzioni internazionali riguardano non solo la Russia, ma anche la sua alleata Bielorussia. Questo ha comportato delle conseguenze anche per Stadler Rail, l'impresa turgoviese costruttrice di treni, che ha deciso di ritirare parte della sua produzione avviata negli anni scorsi nel Paese.

Si tratta, però, di un dietrofront dunque solo parziale per il patron Peter Spuhler, spesso criticato per non aver preso le distanze dal regime di Alexander Lukashenko. Spuhler si era fatto fotografare sorridente mentre stringeva la mano del presidente bielorusso in occasione dell'apertura di una fabbrica a Minsk nel 2014.

L'imprenditore turgoviese si è sempre giustificato dicendo che si trattava di incontri di lavoro, senza mai tuttavia prendere pubblicamente le distanze dal regime. Le nuove sanzioni internazionali però ora hanno costretto l'azienda a reagire. "Da inizio giugno non potremo più esportare componenti elettroniche verso la Bielorussia", ha spiegato martedì mattina Spuhler alla SRF.

Di conseguenza, parte della produzione verrà spostata verso gli stabilimenti di Polonia o Svizzera. Stadler Rail produce da otto anni, nei pressi di Minsk, treni e tram per il mercato locale, ma anche per i Paesi vicini. Si tratta di oltre un migliaio gli impiegati, ma secondo l’azienda meno del 2% delle attuali commesse è prodotto in Bielorussia (dove comunque un ritiro totale non è previsto).

L'ex consigliere nazionale UDC è tornato a ribadire la sua linea: non spetta agli imprenditori dettare sanzioni. La via da seguire, secondo Spuhler, è piuttosto quella dell’integrazione economica di questi Paesi per avvicinarli alla democrazia. Ma intanto un passo indietro c'è stato. L'ex politico democentrista – che oggi ha presentato un giro d’affari record per il 2021 - si è detto felice di non aver attualmente commesse aperte in Russia o Ucraina.

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