Trascorsi 6 mesi dall'introduzione dello statuto di protezione S, il bilancio che se ne trae è positivo. È quanto ha affermato oggi, martedì, la consigliera federale Karin Keller-Sutter.
Attualmente ha un lavoro quasi l'11% dei rifugiati giunti in Svizzera dall'Ucraina. Tale quota, ha osservato la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), è quasi due volte più consistente rispetto a quelle dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse a titolo provvisorio. Questa differenza si spiega certamente con le migliori qualifiche professionali degli ucraini, ha indicato la ministra. E i comparti in cui si constata una forte carenza di forza lavoro, come l'industria alberghiera, la ristorazione e l'informatica, sono quelli ai quali è stato rilasciato il maggior numero di autorizzazioni. Intanto, quasi la metà delle imprese interpellate nel quadro di un sondaggio si sono dette disposte ad assumere persone al beneficio dello statuto S. Inoltre, circa una su 10 le ha già assunte.
E per il futuro? La revoca o l'estensione dello statuto, ha precisato Keller-Sutter, dipenderà unicamente dagli sviluppi della situazione in Ucraina sul piano della sicurezza. In ogni caso la Confederazione non agirà da sola ma si coordinerà con gli altri Paesi dell'area Schengen.
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Il Quotidiano 22.08.2022, 21:00