“Ci sono tre punti sui quali abbiamo espresso delle perplessità, e sui quali abbiamo bisogno di ricevere chiarimenti da parte dell'Unione europea. Poi il processo ripartirà e una soluzione per l'accordo quadro potrà essere trovata”. Sono le parole del consigliere federale Ignazio Cassis, ospite oggi, sabato, a Lugano della Società svizzera degli impiegati di commercio. I tre punti ai quali si riferisce il consigliere federale: protezione dei salari, direttiva sulla cittadinanza europea e aiuti statali.
Berna non si trova in una situazione di stallo delle trattative? “No, il Consiglio federale ha preso atto di un’ampia consultazione”, ha risposto il capo del Dipartimento federali affari esteri, interpellato dal responsabile dell’informazione RSI Reto Ceschi. “Una consultazione che ha permesso di mettere a fuoco i punti che devono essere chiariti e che abbiamo comunicato per iscritto a Bruxelles; l’UE si è detta disposta a chiarire questi punti”.
Chiedere chiarimenti significa riaprire un piccolo tavolo negoziale? “L’importante, ora, è capirci – risponde Cassis -, l’Unione europea deve essere cosciente che se non chiariamo questi tre punti, non saremo in grado di firmare l’accordo quadro. Dobbiamo essere d’accordo sul merito, la forma la troveremo”.
Dopo questi chiarimenti, continua il consigliere federale, “il Governo è convinto che l’accordo potrà ottenere il consenso del popolo svizzero. Il Consiglio federale ha detto in larga misura: quest’accordo corrisponde ai nostri interessi, ma chiariamo questi tre punti, poi lanceremo la procedura di approvazione attraverso Parlamento e popolo”.
“Quanto ci vorrà? Il tempo in questo momento è secondario, l’importante è trovare materialmente un accordo sui tre punti aperti”, conclude Cassis.
Accordo quadro, parla Ignazio Cassis
Telegiornale 15.06.2019, 22:00