Lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuati se la passano meno bene in Svizzera che in altri 22 paesi europei, secondo la classifica stilata annualmente dall'ILGA, associazione europea con sede a Bruxelles che difende gli interessi dei non eterosessuali. La graduatoria vede la Confederazione per l'appunto al 23mo rango su 49 Stati.
È soddisfatto solo il 36% dei criteri presi in considerazione, il che piazza il nostro paese sullo stesso livello di quelli balcanici ma molto dietro la capofila Malta (86%), Belgio e Lussemburgo (73%), ma anche fra le altre Danimarca, Norvegia, Spagna, Francia, Germania e Austria. Rispetto allo scorso anno, la Svizzera guadagna comunque quattro posizioni e mantiene alle spalle i vicini Italia e Liechtenstein. In fondo si trovano Monaco, Russia, Armenia, Turchia e Azerbaigian, con valori dall'11% in giù.
La cosiddetta "mappa arcobaleno" si base fra le altre cose sulle disparità normative, per esempio in materia di matrimonio e famiglia, sull'uguaglianza al lavoro e sulle sanzioni previste per gli attacchi con motivazioni omofobe.
Notiziario 17.00 del 14.05.2020 LGBTI
RSI Info 14.05.2020, 19:34
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