Ieri le ragioni del sì, oggi quelle del no. Dopo la conferenza stampa del Consiglio federale di mercoledì, oggi (giovedì) a presentarsi davanti alla stampa è stato il comitato referendario interpartitico composto da PS e Verdi. Comitato secondo il quale la soppressione del diritto di bollo sull'emissione di capitale proprio è una truffa e ad approfittarne saranno poche grandi imprese, e non le PMI come pretende il governo. L’invito alla popolazione è pertanto quello di respingere l'abolizione di questa tassa il prossimo 13 di febbraio.
Stando ai dati dell'Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC), citati dal comitato interpartitico, nel 2020 a contribuire al grosso delle entrate derivanti da questa tassa sono state sostanzialmente 55 grandi società (51,5% dei 180 milioni provenienti soprattutto da imprese internazionali, assicurazioni e società holding), a fronte di 590'000 piccole e medie imprese. “Insomma, la tesi dei favorevoli alla soppressione del diritto di bollo secondo cui sarebbero proprio le piccole società ad approfittarne non è sostenibile”.
Se lo stralcio di questa tassa venisse accolto in votazione, le perdite fiscali media annue per ammonterebbero in media a 250 milioni, precisa una nota odierna del comitato referendario. Stando alla sinistra, il diritto di bollo - introdotto oltre 100 anni fa - compensa l'assenza di imposizione sulle transazioni finanziarie, specie sul mancato prelievo dell'Iva.
Per il comitato referendario lo stralcio di questa tassa andrà a beneficio solo delle grandi imprese, del settore finanziario e dei proprietari di capitali e svuoterebbe le casse pubbliche in un momento in cui la crisi pandemica ha portato a un enorme aumento della spesa. I piani della destra sono chiari: tassare sempre meno il capitale e sempre di più il consumo e il lavoro.
RG 12.30 del 21.12.2021 - Tassa di bollo, via alla campagna - Il servizio di Alan Crameri
RSI Info 21.12.2021, 13:32
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