Il Consiglio federale ha fissato per il 1° gennaio prossimo l’entrata in vigore della legge sull’imposizione ai lavoratori frontalieri, anche quando prestano servizio da casa con il telelavoro. Grazie al disegno, la Confederazione disporrà dal 2025 delle basi legali per imporre i redditi da attività lucrativa anche quando il lavoro è prestato nello Stato di residenza per conto di un datore di lavoro con sede in Svizzera.
In linea di principio, le convenzioni sulla doppia imposizione prevedono che il reddito da lavoro dipendente sia tassato dallo Stato in cui si è effettivamente svolta l’attività. Nel caso del telelavoro, il diritto di tassazione passa quindi dallo Stato in cui ha sede il datore di lavoro allo Stato in cui è domiciliato il dipendente. Tuttavia, in seguito al periodo pandemico, il ricorso al telelavoro è notevolmente aumentato, con ripercussioni sulla tassazione nel contesto transfrontaliero. La nuova legge ovvia a questi problemi.
Il progetto, approvato dal Parlamento il 14 giugno 2024, si applica ai cinque Paesi confinati della Svizzera.
Accordo per il telelavoro dei frontalieri
Il Quotidiano 06.06.2024, 19:00