Le misure di polizia per combattere il terrorismo, comprese quelle preventive, potranno essere applicate a bambini a partire dai 12 anni di età. Lo ha deciso venerdì il Consiglio nazionale approvando, con 111 voti a 76, il piano del Consiglio federale volto a rafforzare le misure di polizia nel settore (vedi correlati).
L’unica eccezione decisa dalla Camera del popolo riguarda gli arresti domiciliari, che saranno applicabili solo a partire dai 15 anni. Durante il dibattito in aula il relatore commissionale Mauro Tuena (UDC/ZH) ha sottolineato come spesso gli “attacchi terroristici siano eseguiti da minori”, mentre la co-relatrice Jacqueline de Quattro (PLR/VD) ha affermato che i provvedimenti “devono essere possibili solo quando tutte le altre misure preventive falliscono”.
Un disegno di legge che fa discutere
Telegiornale 18.06.2020, 22:00
Differente la visione espressa da sinistra ed ecologisti, che avrebbero voluto innalzare l’età ad almeno 14 anni per le misure e a 18 per gli arresti domiciliari.
L'idea di mettere i bambini agli arresti domiciliari semplicemente perché sospettati di poter commettere un crimine non è accettabile, ha sostenuto Marionna Schlatter (Verdi/ZH). "Si sta attraversando una linea rossa", ha aggiunto.
Da parte sua la Consigliera federale Karin Keller-Sutter ha difeso il progetto spiegando che anche “i minori possono radicalizzarsi” e ricordando come nel diritto penale già oggi possono venire adottate misure contro bambini di 10 anni di età.
Con le nuove misure sarà possibile costringere qualcuno a presentarsi ad un posto di polizia ad orari prestabiliti, vietargli di lasciare la Svizzera, confinarlo in un determinato perimetro o non consentirgli di recarsi in determinati luoghi.
No alla detenzione preventiva per gli “incoraggiatori”
Come già deciso ieri (133 voti contro 78), e contrariamente a quanto chiesto dalla commissione preparatoria, chi incoraggia attività terroristiche non potrà invece essere posto in detenzione preventiva. “È un provvedimento indegno di uno Stato di diritto”, ha affermato Priska Seiler Graf (PS/ZH). “Le persone colpevoli e condannate potrebbero trovarsi in condizioni migliori”, ha aggiunto Beat Flach (PVL/AG). “Non rispetta la Convenzione europea dei diritti dell'uomo” ha fatto loro eco la Consigliera federale Karin Keller-Sutter.
Nuovi spazi d’indagine per la Fedpol
Fedpol potrà condurre indagini su internet, nei servizi di messaggistica e nei social media. Le investigazioni potranno essere svolte sotto falsa identità, ma solo in relazione a reati gravi per i quali la Confederazione è responsabile del perseguimento penale.