Svizzera

Turismo degli acquisti, ma non verso la Germania

Malgrado il rafforzamento del franco non si registra un "assalto" dei consumatori svizzeri verso Nord. Tra i motivi l'inflazione tedesca, più alta soprattutto nel settore alimentare

  • 11 ottobre 2022, 17:43
  • 14 novembre, 15:06
Di: ATS/M. Ang. 

I negozi tedeschi non riescono ad attirare più di tanto i consumatori svizzeri, malgrado il rafforzamento del franco sull'euro negli ultimi mesi. Le ragioni vanno ricercate nell'inflazione (più alta in Germania rispetto alla Confederazione), nell'aumento dei prezzi del carburante, nella crescita del commercio online e nelle nuove regole che impediscono il rimborso dell'IVA sotto i 50 euro. Lo rivela un'inchiesta dell'agenzia Awp.

Alla fine di settembre il corso dell'euro ha fatto segnare un nuovo minimo storico di 0,94 franchi contro la valuta elvetica. Attualmente la moneta dell'Eurozona costa qualcosa in più, circa 97 centesimi, ma si mantiene sotto la parità. Chi fa compere all'estero ottiene quindi di più rispetto a un anno fa.

Tuttavia le autorità di frontiera tedesche non registrano un'ondata di turisti svizzeri dediti allo shopping: gli uffici doganali di Lörrach e Singen - sulla base dei certificati di esportazione che gli svizzeri compilano per il rimborso dell'IVA - non hanno rilevato alcun aumento, ha indicato una portavoce.

I dati sulle carte di debito

Il quadro generale viene peraltro confermato dai dati sulle carte di debito forniti da Monitoring Consumption Switzerland. "Nonostante il franco forte non ci sono indicazioni che il turismo dello shopping sia salito alle stelle", afferma Meret Mügeli, economista di Credit Suisse.

Escludendo le stazioni di servizio, da febbraio a settembre le vendite al dettaglio degli svizzeri che hanno fatto acquisti in Germania sono state inferiori dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2019 (quando il traffico di frontiera era ancora possibile senza le restrizioni poi arrivate con la pandemia). Va detto che i dati in questione mostrano solo i pagamenti con carta di debito e non quelli con carta di credito o contanti; inoltre non si riferiscono solo alla spesa degli svizzeri vicino al confine, ma in tutta la Germania.

L'inflazione è più alta all'estero

In tutti i casi la tendenza di fondo è chiara e secondo Mügeli vi sono diverse ragioni che la spiegano. "All'estero l'inflazione è molto più alta che nella Confederazione, soprattutto nel settore alimentare", afferma. In termini puramente matematici, comprare oltre frontiera conviene ancora, perché secondo l'economista il guadagno di potere d'acquisto legato al tasso di cambio non viene completamente annullato dall'aumento del rincaro all'estero. Ma il prezzo delle merci non è l'unica cosa che i turisti dello shopping prendono in considerazione: "Un altro fattore è il prezzo del carburante, che rende più costoso per gli svizzeri viaggiare all'estero", dice l'esperta.

01:09

Lieve calo dell'inflazione in Svizzera

Telegiornale 03.10.2022, 14:30

La pandemia ha abituato gli elvetici agli acquisti in internet

C'è poi il cambiamento strutturale nel commercio al dettaglio causato dalla pandemia. "È ipotizzabile che i consumatori trovino convenienti i servizi di consegna rapida e gli acquisti online e continuino a utilizzarli, almeno in parte", afferma Mügeli. In altre parole, alcuni svizzeri si sono probabilmente abituati alla comodità di ordinare sul web e preferiscono restare a casa, invece di recarsi in negozi affollati. Gli acquisti online sono infatti leggermente diminuiti in media rispetto al 2021, ma sono ancora di circa il 20% superiori ai numeri del 2019.

Il turismo della benzina

Un settore comunque ha registrato un boom: si tratta del turismo del pieno. In base ai dati Monitoring Consumption Switzerland i pagamenti effettuati fra maggio e settembre con carte di debito nelle stazioni di servizio in Germania sono stati del 50% superiori a quelli degli stessi mesi del 2021, una progressione che sfiora il 90% se il confronto viene fatto con il 2019.

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