La commissione di politica estera del Consiglio nazionale si è recata martedì a Ginevra per incontrare Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Agenzie delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (UNRWA). Al centro dei colloqui i contributi elvetici all’organizzazione, attualmente sospesi dopo le accuse israeliane nei confronti di alcuni collaboratori dell’agenzia, collaboratori accusati di essere implicati nel massacro del 7 ottobre. L’obiettivo della Camera bassa? Capire se è opportuno riattivare il finanziamento annuale di 20 milioni di franchi, seguendo così l’esempio di altri Paesi occidentali, come la Germania, il Canada e l’Australia.
“Spero, dunque, che la Svizzera segua la Comunità europea e degli altri Stati membri”, ha dichiarato Lazzarini a questo proposito. In caso contrario, il commissario generale ha avvertito che “la regione penserà che la Svizzera non crede che le convenzioni di Ginevra e il diritto internazionale umanitario vadano applicate anche per i palestinesi”.
Terminata la riunione, il presidente della commissione degli affari esteri, Laurent Wehrli, ha però ricordato la posizione assunta dalla Svizzera. “Il Consiglio federale, come altri Paesi, è stato molto chiaro: bisognerà aspettare che le inchieste ONU si concludano dopo Pasqua per poter far progressi nei prossimi giorni e settimane”.