L’UNRWA rischia di chiudere entro fine febbraio

L’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA) rischia di dover chiudere i battenti “entro la fine di febbraio” non solo nella Striscia di Gaza, ma in tutta la regione”, dopo che 13 Paesi, tra cui i principali donatori, hanno annunciato la sospensione dei finanziamenti. Lo ha reso noto giovedì Philippe Lazzarini, capo dell’UNRWA, attraverso un comunicato. “Se i finanziamenti resteranno sospesi, molto probabilmente dovremo cessare le nostre operazioni entro la fine di febbraio, non solo (nella Striscia di) Gaza, ma in tutta la regione”, ha dichiarato Lazzarini.

Secondo le Nazioni Unite, l’Unrwa è la “spina dorsale” degli aiuti a Gaza ed è accusata da Israele di essere “totalmente infiltrata da Hamas”. L’agenzia opera anche in Cisgiordania, Libano, Siria e Giordania.

Il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, da parte sua, ha sottolineato “l’immediata necessità che la comunità internazionale sostenga l’UNRWA, che svolge un ruolo indispensabile per i rifugiati palestinesi”. Safadi ha lanciato il suo appello durante un incontro ad Amman con Lazzarini, secondo quanto riferito dal suo ministero.

“L’Unrwa è un’ancora di salvezza per oltre due milioni di palestinesi”

L’Agenzia funge da “ancora di salvezza per oltre due milioni di palestinesi che affrontano una crisi umanitaria senza precedenti a Gaza”, un “ruolo vitale” che “nessun’altra entità è in grado di svolgere”, ha sottolineato Safadi. “Qualsiasi riduzione del sostegno finanziario fornito all’Agenzia aggraverà le sofferenze della popolazione di Gaza, che è già sull’orlo della fame di massa”, ha aggiunto, unendosi a Lazzarini nell’esortare i Paesi che hanno sospeso i finanziamenti a “riconsiderare la loro decisione”.

L’agenzia è stata nel frattempo proposta quale candidata per il Premio Nobel per la pace. Lo ha fatto sapere un deputato norvegese.