L’UNRWA (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) nasce l’8 dicembre del 1949. È stata istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite in seguito alla guerra arabo-israeliana del 1948. È un’agenzia dell’ONU che si dedica esclusivamente ai rifugiati palestinesi che vivono in campi profughi nei territori palestinesi di Gaza e Cisgiordania e in paesi limitrofi, come Giordania, Libano e Siria ed è finanziata principalmente da paesi stranieri.
Si è tornati a parlare dell’UNRWA in questi giorni dopo che Israele ha denunciato che alcuni suoi dipendenti, si parla di una dozzina (13 stando alle recenti dichiarazioni del premier Netanyahu), avrebbero preso parte direttamente e indirettamente all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
Le presunte persone coinvolte sono state immediatamente licenziate e il commissario generale dell’Agenzia, Philippe Lazzarini, ha affermato che è stata “avviata un’indagine per stabilire senza indugio la verità”. Secondo i servizi segreti israeliani inoltre, 190 dipendenti, tra loro anche insegnanti, sarebbero affiliati di Hamas e della Jihad islamica.
UNRWA dà lavoro a circa 30’000 persone, la maggior parte sono proprio profughi palestinesi. Nella Striscia di Gaza si può dire che è uno dei più importanti “datori di lavoro”, assicurando un impiego a 13’000 persone.
La sospensione degli aiuti
La notizia di presunte implicazioni nell’attacco nei confronti di Israele ha portato a immediate reazioni. Gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere temporaneamente gli aiuti finanziari (è il più importante donatore tra i singoli paesi). Una presa di posizione seguita a cascata da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Germania, Finlandia e altri. La Svizzera, da parte sua, ha precisato alla RSI, che i contributi per il 2024 non sono ancora stati versati e che una decisione sarà adottata quando si avranno maggiori informazioni sulle accuse.
I maggiori donatori
L’Unione Europea, uno dei maggiori donatori, ha dal canto suo fatto sapere che sarà avviata una revisione dei fondi alla luce di quanto avvenuto e che si aspetta che l’UNRWA accetti di effettuare un audit da parte di esperti indipendenti scelti dalla Commissione europea. Questa parentesi di aiuti mette chiaramente in difficoltà l’ente che ha dichiarato di essere in grado di continuare le operazioni di sostegno alla popolazione nella Striscia di Gaza, sotto bombardamenti da mesi, e nelle altre zone di sua pertinenza, solo fino alla fine di febbraio. A Gaza, l’UNRWA è una presenza importante anche e soprattutto in questi mesi di conflitto. Ha infatti dato rifugio alla popolazione e fornito assistenza in cliniche e istituti scolastici.
Viene stimato che sono due milioni circa le persone che dipendano dai suoi servizi. Quando venne costituita, per l’appunto nel 1949, erano 700’000. In pratica, quei palestinesi che dovettero lasciare le proprie case dopo l’occupazione di Israele. Molti di loro vivono ancora in campi profughi che nei decenni sono diventati molto estesi. L’UNRWA si inserisce in questo contesto occupandosi sia di fornire beni essenziali, che vanno dall’acqua al cibo, sia servizi sociali, istruzione e sanità.
Questo suo ruolo è stato però criticato. Il premier israeliano Netanyahu afferma che i metodi di sostegno alla popolazione sono ormai da considerare inefficaci e inappropriati. Da diverse parti inoltre è stata sollevata la questione se considerare profughi anche i palestinesi di seconda, terza generazione. Un tema ancora aperto. Per Israele l’UNRWA dovrebbe essere smantellata, considerando la sua missione obsoleta e che favorisce un sentimento anti-Israele.
Il passato scomodo
L’UNRWA ha dovuto affrontare altre controversie in passato. Nel 2018, gli Stati Uniti, sotto la presidenza di Donald Trump, hanno deciso di interrompere gli aiuti. Una decisione legata ai dubbi su come i fondi stanziati venissero usati. Ma non solo, Trump, allineandosi alla tesi israeliana, voleva rivedere lo statuto di profugo. Nel 2019, l’UNRWA è tornata agli onori delle cronache dopo la diffusione di un rapporto interno in cui i vertici venivano accusati di abuso di autorità, cattiva gestione e nepotismo. Notizia che portò, in questo caso, alla sospensione di aiuti da parte di Berna. L’UNRWA, da parte sua, ha continuato negli anni nella sua missione e ha preso le distanze da Hamas.
Politica svizzera divisa sulla vicenda UNRWA
Telegiornale 28.01.2024, 20:00