Stando all'Unione sindacale svizzera (USS), nell'attuale pandemia sono quasi esclusivamente le economie domestiche con redditi bassi e medi a risentire di una perdita del potere d'acquisto. La crisi ha colpito soprattutto coloro il cui reddito non ha fatto progressi finora. "In questa situazione tesa la popolazione attiva dovrebbe essere sgravata. Tuttavia, il Consiglio federale e il Parlamento stanno pianificando un totale di tre miliardi di franchi di sgravi fiscali per grandi patrimoni e alti redditi", ha deplorato l'USS nel corso della sua conferenza stampa annuale.
Grazie alla riduzione dell'orario di lavoro e altre garanzie salariali si è evitato un disastro e la disoccupazione è in calo da alcuni mesi. Eppure, sono rimaste tracce dolorose, soprattutto per i dipendenti con redditi più bassi nonché i giovani e gli anziani.
Inoltre, per l'USS l'onere dei premi delle casse malattie è diventato insopportabile per molti. In termini reali, dal 2016 al 2022, i salari sono cresciuti soltanto dello 0,2% all'anno e sono in ritardo rispetto allo sviluppo economico. Sono necessari aumenti salariali generali e una tredicesima mensilità per tutti. E sempre a causa della variante Omicron del Covid-19, il Consiglio federale dovrebbe estendere le garanzie salariali e prorogare il lavoro ridotto.