Ignazio Cassis difende le misure adottate dal Governo durante la crisi del coronavirus, alla vigilia dell'abbandono venerdì della "situazione straordinaria" introdotta il 16 marzo. L'introduzione del diritto d'urgenza "è stata una decisione difficile, ma necessaria per evitare azioni scoordinate tra i cantoni".
RG 12.30 del 18.06.2020 L'intervista di Mattia Serena a Ignazio Cassis
RSI Info 18.06.2020, 14:29
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"È stato un periodo in cui il Consiglio federale ha assunto più poteri per gestire una crisi", ha spiegato Cassis ai nostri microfoni. La cessazione dei lavori parlamentari ha mostrato che era il momento di "prendere in mano la conduzione del paese" e "avere una situazione a macchie di leopardo avrebbe creato confusione e poi panico nella popolazione", sostiene il capo del Dipartimento degli affari esteri. Ora però il Governo è felice di restituire questi poteri, perché questa centralizzazione "non è nella natura svizzera".
Gli obiettivi "sono stati raggiunti. Volevamo appiattire la curva epidemica per garantire sufficienti capacità ospedaliere". Per quanto riguarda i confini, la parziale chiusura è dovuta alla necessità di limitare i contatti sociali. Chiuderli del tutto sarebbe stato impensabile, vista per esempio la dipendenza del nostro sistema sanitario dai frontalieri", non solo in Ticino.
Alcune cose, certo, avrebbero potuto essere fatte meglio, anche alle frontiere. Per esempio a livello di coordinazione, "sia nella chiusura iniziale che nella riapertura" perché "c'è stata incertezza fra fine maggio e metà giugno".
Una seconda ondata potrebbe essere affrontata diversamente, perché ora "il coronavirus non è più una novità e sappiamo con che cosa abbiamo a che fare e quali sono le misure da adottare". Arrivare a un secondo lockdown "oggi non è immaginabile", dopo i danni "giganteschi" creati dal primo "sul tessuto economico sociale". Potrebbero quindi essere adottate misure più mirate a livello regionale per arginare focolai precisi.
L'intervista a Ignazio Cassis
Telegiornale 18.06.2020, 14:30
L'intervista a Ignazio Cassis
Telegiornale 18.06.2020, 22:00