Una giornata per dire "basta"

La violenza contro le donne è "una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistente e devastanti". Lo afferma l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), nella giornata internazionale dedicata alla lotta contro questa forma di violenza, che si celebra lunedì in tutto il mondo.

Le iniziative di sensibilizzazione sono tante anche in Ticino e in tutta la Svizzera. Ieri, domenica, in Piazza Collegiata a Bellinzona sono state lette delle testimonianze di donne che hanno subito violenze sotto il tetto coniugale. Oggi, in 80 panetterie della Svizzera italiana, verranno utilizzati degli speciali sacchetti per ricordare come certe forme di abuso possano insinuarsi anche nella quotidianità.

A Lugano alle 17.00 dalla stazione partirà una fiaccolata di solidarietà promossa da Amnesty International, che arriverà fino a Piazza Dante. A Bellinzona, l'organizzazione Soroptimist illuminerà l'obelisco di Piazza Indipendenza. Tra gli altri eventi, alle 20.00, al Convento delle agostiniane di Monte Carasso si terrà l'iniziativa "Testimonianze e musica" sulle nuove forme di servitù femminile.

A Berna viene lanciata la campagna "16 giorni contro le violenze", con le iniziative che si protrarranno fino al 10 dicembre, giornata mondiale dei diritti umani.

I numeri della violenza

Nella Confederazione nel 2018 è stato toccato un nuovo picco di reati per violenza domestica: 18'522, ossia 1'498 in più rispetto all'anno precedente. Ogni settimana si registra un tentato omicidio. Nel 2018 questo tipo di violenza ha provocato 27 morti, 24 delle quali donne.

Secondo un rapporto Eurostat del 2017, la media elvetica è di 0,4 femminicidi ogni 100'000 donne, mentre questa proporzione è dello 0,13 in Grecia, dello 0,27 in Spagna e dello 0,31 in Italia. Solo in Francia e Germania si evidenzia un dato maggiore, rispettivamente 0,5 e 0,55 donne uccise ogni 100'000.

In Ticino, la polizia nel 2019 è intervenuta in media tre volte al giorno per violenza domestica. Si tratta di una tendenza che si è stabilizzata dopo l'aumento del 2017, ma che non permette di avere un quadro completo del fenomeno: secondo gli esperti, infatti, l'80% dei reati in questo ambito non emerge.