“Si vuole valutare l’efficacia di questi farmaci nel prevenire prima di tutto l’insorgenza della malattia Covid-19 nelle persone che sono state a contatto con un paziente positivo”, afferma la dottoressa Annalisa Marinosci nel commentare lo studio clinico che prenderà avvio la prossima settimana negli Ospedali universitari di Ginevra e Basilea.
La sperimentazione testerà l'efficacia del farmaco antimalarico idrossiclorochina (quello tanto caro a Donald Trump ma sul quale gli esperti hanno sollevato molti dubbi), del farmaco anti-HIV lopinavir/ritonavir come pure gli effetti di uno stretto monitoraggio nelle persone che sono state a contatto con pazienti infetti.
"Se uno o entrambi questi farmaci si rivelassero efficaci, ci permetterebbero di reagire rapidamente quando si presenteranno nuovi casi. Questo ci permetterebbe di mitigare le temute seconda e terza ondata della pandemia", afferma Niklaus Labhardt, capo del gruppo di ricerca della Swiss TPH
I partecipanti – circa 400 – saranno assegnati ad uno dei tre gruppi previsti. Nel primo gruppo, i partecipanti riceveranno una dose singola di idrossiclorochina. I soggetti del secondo gruppo riceveranno una combinazione di lopinavir/ritonavir per cinque giorni. Quelli del terzo gruppo non riceveranno i farmaci, ma verranno sottoposti ad un attento monitoraggio clinico.
Tutti i candidati saranno controllati quotidianamente per scoprire eventuali sintomi di Covid-19. Tre settimane dopo l'inizio dello studio, saranno nuovamente contattati per verificare se hanno sviluppato o meno un'infezione e, in caso affermativo, la sua gravità.