Un’opera fatta a pezzi per denunciare decine di migliaia di sparizioni forzate in Siria. Si tratta di una performance artistica andata in scena oggi (venerdì) davanti alla sede delle Nazioni Unite a Ginevra, in occasione della Giornata mondiale delle persone scomparse.
L’artista siriano Khaled Dawwa ha distrutto una sua opera d’arte, realizzata nel 2021 a Parigi: il “Re dei Buchi”, un colosso di 3,5 metri e pesante 700 chilogrammi, le cui gambe, viso e mani erano crivellate di fori.
L'opera di Khaled Dawwa prima di essere distrutta
Usando seghe e martelli, i parenti dei siriani scomparsi hanno aiutato l’artista a fare a pezzi la statua, composta di legno, gesso e schiuma. “Siamo qui per protestare contro il sistema. Abbiamo il diritto di conoscere la verità”, ha dichiarato Dawwa.
Nel 2012 l’artista aveva preso parte alle manifestazioni della primavera araba della Siria, poi sfociate nella guerra. Circa 100’000 persone sono scomparse nel paese nell’ambito della repressione del governo o dei rapimenti da parte di milizie anti-regime, secondo diverse organizzazioni senza scopo di lucro.
13 anni di guerra in Siria
Telegiornale 15.03.2024, 20:00