Una vita al servizio degli altri

Mario Fetz dopo 44 anni va in pensione. Dopo una straordinaria carriera nel settore umanitario – in campi come ambiente, assistenza medica, formazione e integrazione sociale - il 70enne ticinese e grigionese chiude con un grande successo: un ristorante, il Birdhouse di Ginevra, nel quale lavorano ragazzi con difficoltà di inserimento e dove il segretario generale di Apprentis D’Auteuil International (FAAI) si è raccontato alla RSI.

L’ultima “missione”, come detto, lo ha portato a sostenere giovani dai 16 ai 25 anni che hanno abbandonato la scuola, che non hanno un diploma. Fa parte di un programma per dare loro la seconda possibilità di avere un riconoscimento in un settore specifico, una specie di apprendistato come qualsiasi altro apprendista.

“Sono io che ho voluto questo progetto – spiega - quando ho sentito che a Ginevra ci sono più di 1’000 giovani che abbandonano la scuola prima dell’obbligo o magari non finiscono l’apprendistato e ho detto: questo si potrebbe fare. La cucina è un mestiere esigente: loro sono qua alle 06:00, dunque devono alzarsi almeno alle 05:00, e questo li obbliga ad avere una disciplina che magari prima non avevano”. Una vita spesa per il prossimo che l’ha portato a vedere cose non sempre belle, però capita di ”vedere anche cose belle dove si aiuta la gente, dove si fa del bene – dice - e questo compensa le scene di orrore che magari uno vede sul terreno”. Il ricordo va alla prima missione, quando è stato mandato in Iran, e all’esperienza nata con il tempo, dove poi si impara cosa fare e cosa non fare. E Mario Fetz in pensione farà probabilmente quello che ha sempre fatto, cioè essere al servizio dei più deboli, anche se magari in modo un po’ più riposante.

L’intervista integrale nel servizio del Telegiornale