Svizzera

Vagoni merci e incidenti, più responsabilità per i proprietari

La Commissione trasporti del Nazionale, dando seguito a una mozione di Bruno Storni, vuole introdurre un’assicurazione obbligatoria di responsabilità per i titolari dei carri

  • Oggi, 07:53
Il tema della responsabilità dei proprietari di vagoni merci tornato alla ribalta dopo l'incidente nel tunnel del San Gottardo

Il tema della responsabilità dei proprietari di vagoni merci tornato alla ribalta dopo l'incidente nel tunnel del San Gottardo

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Di: RG/Swing

La Commissione trasporti del Consiglio nazionale vuole introdurre un’assicurazione obbligatoria di responsabilità civile per i proprietari dei vagoni merci che attraversano la Svizzera. La Commissione, dopo una movimentata discussione ha infine deciso di trasmettere al plenum della Camera Bassa una mozione del deputato PS ticinese Bruno Storni.

L’argomento non è nuovo ed è anni che si cerca di individuare una soluzione. Il tema è tornato alla ribalta lo scorso anno dopo l’incidente nella galleria di base del San Gottardo. Come noto i costi delle riparazioni (circa 150 milioni di franchi, 137 coperti dalle assicurazioni) ricadranno su FFS Cargo. La mozione si prefigge quindi di responsabilizzare anche i proprietari dei vagoni in caso di incidenti.

“Abbiamo chiesto che il Consiglio federale sviluppi una proposta” volta a “chiamare alla propria responsabilità i detentori dei carri”. Responsabilità che, precisa, oggi può essere lasciata a carico “dell’azienda ferroviaria che traina” i convogli.

L’ipotesi di un cambio nelle responsabilità non è nuova e già 4 anni fa era stata bocciata poiché si riteneva che la Svizzera rischiava di diventare un’isola normativa all’interno dell’Europa, con ostacoli burocratici che avrebbero impedito la circolazione delle merci.

“Abbiamo un traffico ferroviario per le merci molto importante, che passa attraverso zone abitate: ci sono circa 200 treni al giorno che passano fra Lötschberg e Gottardo”, rammenta Storni, sottolineando che si tratta di treni con vagoni che arrivano da tutta Europa e “non tutti in ottimo stato”. La Svizzera, quindi, “deve fare qualche passo avanti per garantire la sicurezza”, conclude il parlamentare ticinese.

RG 07.00 del 28.08.2024 Il servizio e l’intervista di Gian Paolo Driussi

RSI Info 28.08.2024, 07:05

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