Via libera all’accordo di libero scambio fra Svizzera e India. Dopo gli Stati lo scorso mese di dicembre, anche il Consiglio nazionale, per 131 voti a 22 (38 astenuti), ha approvato l’intesa.
L’accordo, definito da più parti una pietra miliare della politica commerciale svizzera, è stato stipulato tra il gigante asiatico e gli Stati dell’Associazione europea di libero scambio (AELS), di cui fa parte la Confederazione (assieme a Islanda, Liechtenstein e Norvegia), al termine di trattative durate 16 anni.
Con l’entrata in vigore dell’intesa, il 94,7% delle attuali esportazioni svizzere verso l’India beneficerà invece di dazi ridotti, in certi casi con periodi transitori. Per alcune categorie di merci, come gli orologi, verranno aboliti del tutto. Gli Stati dell’AELS si impegnano poi a svolgere svariate attività di promozione con l’obiettivo di aumentare gli investimenti sul posto e creare così nuovi posti di lavoro, mentre Nuova Dehli a garantire un clima favorevole agli investimenti.
Prima dell’UE
La Svizzera e gli altri Stati dell’AELS sono riusciti a diventare il primo partner europeo ad aver concluso un accordo di libero scambio con l’India, prima di UE o Regno Unito, ha sottolineato in aula a nome della commissione Nik Gugger (PVL/ZH). “Non è perfetto, ma è il migliore possibile ed è il frutto di intensi sforzi”, ha detto lo zurighese.
Nel 2023 scambi per 4,3 miliardi di franchi
L’India, dopo aver superato la Cina un paio d’anni fa, è il Paese più popoloso del mondo, con oltre 1,4 miliardi di abitanti. L’espansione del ceto medio locale, in particolare, presenta un grande potenziale di crescita. Finora, tuttavia, il Paese imponeva ancora elevati dazi doganali sulla maggior parte dei prodotti d’importazione. Nel 2023, il commercio bilaterale fra Svizzera e India, oro escluso, ha raggiunto i 4,3 miliardi di franchi. I principali prodotti esportati sono macchinari, prodotti farmaceutici, strumenti di precisione e prodotti chimici, mentre le principali importazioni sono rappresentate da prodotti chimici, abbigliamento, pietre e metalli preziosi e alluminio.
È stato pure negoziato un capitolo giuridicamente vincolante sul commercio e lo sviluppo sostenibile. Esso comprende ad esempio l’impegno a non derogare agli standard ambientali e lavorativi applicabili.
Tuttavia, per la sinistra questo aspetto non è garantito in modo abbastanza esaustivo. Una minoranza formata dal campo rosso-verde voleva dunque disciplinare mediante ordinanza l’esclusione degli investimenti che causano danni sociali ed ecologici o che compromettono clima o habitat naturali. Questa proposta è però stata bocciata per 129 a 61. Nella votazione d’insieme, i consiglieri nazionali socialisti ed ecologisti si sono dunque opposti o astenuti.

Uno sportello per facilitare gli investimenti svizzeri in India
SEIDISERA 11.02.2025, 18:00
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Notiziario 20.03.2025, 11:00
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