Viola Amherd, “la banchiera nera”

“La banchiera nera” con le “sue sanguinose iniziative di pace”, colei che “ha difeso il diritto all’aborto”, indicata dai suoi avversari come l’”assassina dei bambini”. Questo il ritratto di Viola Amherd proposto sul primo canale televisivo russo, tra i più seguiti del Paese.

Assieme alla Svizzera, la presidente della Confederazione è stata il tema del talk show che, qualche sera fa, ha intrattenuto per una cinquantina di minuti la popolazione russa. A condurlo, un’ex agente dell’intelligence russa, già finita in carcere negli Stati Uniti. Con lei, otto presunti esperti che non hanno risparmiato critiche e invettive contro la consigliera federale. L’obiettivo della gogna mediatica? Screditare la conferenza sulla pace in Ucraina – “un ballo infernale dove regna l’ipocrisia” - organizzata per il 15 e 16 giugno a Bürgenstock.

“L’obiettivo degli organizzatori di questi incontri non è quello di raggiungere la pace, ma costruire una coalizione anti-russa attraverso l’inganno, la frode e la manipolazione”, sostengono. “Questo incontro – dicono ancora - non può andarci bene perché la Svizzera non è più un Paese neutrale. Lo era una volta, ora è passata ad essere apertamente ostile”.

La Confederazione aveva previsto atti di sabotaggio o propaganda in vista della conferenza. Il Dipartimento della difesa, contattato dalla RSI, attualmente non prende posizione, limitandosi a dire che sta analizzando la trasmissione andata in onda.

Anche se la Russia al momento non desidera partecipare a questa conferenza, la Svizzera ribadisce che Mosca è sempre invitata a prendere parte ai colloqui.