L’Ospedale universitario di Zurigo ha deciso di creare un gruppo di lavoro per esaminare tutti i casi di morte riscontrati nel settore della cardiochirurgia fra il 2016 e il 2020, quando alla guida del reparto c’era l’ex primario Francesco Maisano, ora attivo in Italia.
Articoli di stampa su un tasso di decessi superiore alla media erano apparsi già nel 2018. Un whistleblower aveva quindi puntato il dito contro Maisano, parlando dell’insorgere di complicazioni evitabili e di rapporti falsificati. Quattro anni fa il contratto con Maisano era stato sciolto anche dall’Università in seguito a pubblicazioni incomplete e conflitti di interessi. Fra i rimproveri, quello di aver fatto ricorso a protesi di una società in cui aveva una partecipazione.
Il suo successore, durante un recente processo da cui è uscito assolto, gli ha mosso pesanti accuse: riferendo dello stato della clinica al momento di assumerne la direzione, Paul Vogt aveva dichiarato che 150 pazienti, morti durante operazioni eseguite nel quadriennio citato, avrebbero forse potuto sopravvivere.
L'ospedale universitario di Zurigo nella bufera
Modem 12.03.2021, 16:41
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