Continua il processo per tentato assassinio a carico di un 51enne del Bellinzonese. Giovedì mattina la procuratrice pubblica Pamela Pedretti ha smontato le dichiarazioni dell’imputato secondo cui con una mazza da hurling non avrebbe fatto altro che difendersi dalle minacce dell’uomo a cui doveva dei soldi. Uomo a cui - hanno stabilito le perizie - ha inflitto almeno sette colpi, provocandogli danni cerebrali permanenti e compromettendogli l’uso di un braccio. I fatti si svolsero in una stazione di servizio in Via Motta a Bellinzona, nel febbraio 2022.
La vittima oggi non era presente in aula. “Non sopporterei di vederlo”, ha fatto sapere tramite il suo avvocato, Marco Masoni, specificando di non aver mai proferito minacce ma precise richieste di essere finalmente pagato per la vendita di un suo furgone, stufo delle continue scuse accampate dall’imputato.
Soldi che, sostengono accusatore privato e procuratrice pubblica, l’imputato non ha mai avuto intenzione di dargli. La sua intenzione, precisano, era togliere di mezzo il debito che aveva con la vittima eliminandolo fisicamente. Sostengono che tutto è stato premeditato, inclusa la disattivazione della videosorveglianza dell’officina annessa alla stazione di servizio allo scopo di non lasciare traccia dei colpi sferrati all’uomo riducendolo in fin di vita.
L’accusa ha chiesto 14 anni di reclusione. La difesa ha chiesto invece una pena non superiore a i 5 anni. Domani la sentenza.
Accusato di tentato assassinio
Il Quotidiano 06.03.2024, 19:00