Il Consiglio nazionale ha votato recentemente una misura stando alla quale si dovranno pagare 50 franchi per farsi visitare al pronto soccorso se il caso risulta una bagatella. Lo scopo sarebbe quello di rendere più consapevoli i pazienti e privilegiare il medico di famiglia. Si tratta di una tassa che però rischia di penalizzare le classi sociali più povere e far crescere i costi, secondo gli addetti ai lavori.
La tassa non sarebbe applicata a bambini e giovani, ai pazienti inviati da un medico e a quelli che vengono successivamente ricoverati, ma Mattia Lepori, coordinatore dei servizi di pronto soccorso dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), ai microfoni della RSI ha ricordato che tale novità suscita qualche dubbio. “La prima perplessità”, ha detto Lepori, “riguarda la sicurezza”. C’è la possibilità che “dietro a sintomi che il paziente può giudicare banali si può nascondere una patologia grave e questo esporrebbe le fasce di popolazione meno abbienti a rinunciare o ritardare la consultazione”.
Inoltre, secondo l’esperto, “questi pazienti che comunque hanno un bisogno, se non verranno al pronto soccorso troveranno un'altra soluzione”, chiedendo la consultazione “più tardi, quando la patologia si sarà aggravata e la sua presa a carico risulterà più cara”.