Ticino e Grigioni

Accordo fiscale, il tempo passa

Fiscalità dei frontalieri: i dubbi del presidente della deputazione ticinese a Berna, Marco Chiesa, sulla volontà italiana di siglare l'accordo

  • 20 giugno 2019, 20:03
  • 22 novembre, 21:53
01:46

CSI 18.00 del 20.06.2019 Il servizio da Berna di Mattia Serena

RSI Info 20.06.2019, 20:02

  • © Ti-Press / Carlo Reguzzi

“Visto chi comanda ora in Italia, e considerato il suo bacino elettorale, sono scettico sul fatto che Roma possa parafare l'accordo con Berna sulla fiscalità dei frontalieri in tempi brevi. Dubitiamo infatti che ci sia la volontà da parte italiana di fare un passo verso la Svizzera", ha dichiarato giovedì il presidente della deputazione ticinese alle Camere federali, Marco Chiesa (UDC).

Stando a Chiesa “il dossier è ora nelle mani di Giovanni Tria, il ministro dell'economia e delle finanze italiano, e non come ci saremmo attesi in quelle del ministro degli esteri, Enzo Moavero”. Ad ogni modo, ha dichiarato Chiesa, secondo il consigliere federale ticinese Ignazio Cassis è evidente negli Italiani “un certo imbarazzo per il ritardo con cui stanno affrontando la questione, un imbarazzo che a noi serve però a ben poco". La deputazione spera che un certo impulso possa venire dai contatti tra la Regione Lombardia e il Ticino, e tra la prima e i comuni italiani di frontiera, con quest'ultimi che fanno pressione affinché anche in futuro, col nuovo sistema di imposizione, possano ricevere ancora una parte del gettito fiscale dei frontalieri.

L'Italia avrebbe tutto l'interesse a firmare l'accordo, visto che il gettito dovrebbe crescere, venendo nel contempo annullato il vantaggio fiscale di cui godono i frontalieri rispetto ai connazionali che lavorano in Italia, ha spiegato il deputato democentrista. Inoltre, la Svizzera e il Ticino dovrebbero diventare fiscalmente meno attrattivi per i lavoratori della Penisola, con ricadute si spera positive sull'immigrazione, che potrebbe diminuire.

Questione Campione d'Italia

Con Cassis, la deputazione ha affrontato anche la situazione di Campione d'Italia. E la speranza è “che ora, con l'arrivo dei soldi da parte di Roma, il comune italiano affacciato sul Ceresio possa onorare i propri debiti col Ticino, lievitati a 5 milioni di franchi”.

ATS/CSI/Swing

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