Si precisano sempre di più i contorni della brutale aggressione avvenuta a Bellinzona, in via Motta, il 4 febbraio scorso, quando un 57enne italiano è stato ripetutamente colpito alla testa; tanto da rischiare di morire. Il bastone utilizzato per ferirlo – si è appreso sabato – è una mazza da hurling, un antico gioco di squadra di origine irlandese.
Chiarito anche il movente all’origine dell’atto compiuto dal 50enne polacco, tuttora in carcere. La vittima rivendicava un credito di circa ventimila franchi, legato alla compravendita di un paio di furgoni. Il 57enne aveva reclamato più volte (l’ultima poche ore prima) il denaro. Mai però si era venuti alle mani.
Nel pomeriggio la discussione è improvvisamente degenerata. Non si sa quanti colpi siano stati inferti, e nemmeno se si sia trattato o no di un atto premeditato. Gli inquirenti, coordinati dalla procuratrice pubblica Pamela Pedretti, sono al lavoro per far luce su questi e altri aspetti.
Per il momento, l’accusa principale a carico del 50enne resta quella di tentato assassinio. L’ex socio in affari, dal canto suo, è fuori pericolo. È già stato sentito, ma non ha ancora potuto lasciare l’ospedale.