Ticino e Grigioni

"Ai dipendenti 500'000 franchi"

È la prima proposta della Città di Lugano per il personale licenziato dallo scalo di Agno

  • 14 maggio 2020, 19:14
  • 22 novembre, 19:21
00:24

Notiziario 17.00 del 14.05.2020 La voce di Marco Borradori

RSI Info 14.05.2020, 19:12

  • ti-press
Di: Bleff/pon 

La Città di Lugano è pronta ad andare incontro agli ex dipendenti dell'aeroporto e ha elaborato un piano sociale, in seguito al licenziamento di 41 persone comunicato la scorsa settimana. Si tratta di una prima proposta perché il sindaco Marco Borradori ha spiegato che sarà possibile rivedere la cifra -di 500'000 franchi- dopo le discussioni con i sindacati e la Commissione della gestione, alla quale stasera sarà consegnato il messaggio.

"Legalmente non era dovuto, ma moralmente sì, ne è convinto tutto il Municipio", ha detto ai nostri microfoni Borradori, che ha visto nel pomeriggio la delegazione sindacale e del personale, venuta a rivendicare non un futuro per lo scalo, dopo la messa in liquidazione della LASA, ma un futuro per coloro che rimarranno a casa.

Le reazioni dei sindacati

01:28

CSI 18.00 del 14.5.2020 - Le reazioni nel servizio di Alessandro Broggini

RSI Info 14.05.2020, 20:31

  • ti-press

"Valuto positivamente l'apertura a una discussione sul piano sociale", spiega Giangiorgio Gargantini, segretario del sindacato UNIA. "I sindacati non hanno ancora cominciato questa discussione ufficialmente, quindi mi sembra molto precoce parlare di contenuti di un piano sociale".

La maggiore criticità risiede nella proposta di indennità che andrebbe a coprire la somma degli stipendi non pagata dalla cassa disoccupazione.

"Ricollocamento e presa a carico della differenza di salario, ma per tutto l'eventuale periodo di disoccupazione fino a che a questi colleghi sarà ritrovato un ricollocamento", prosegue Gargantini."Evidentemente in questa fase è precoce parlare di mesi o di mettere un limite massimo a questo piano sociale".

"Evidentemente non è possibile limitare questo indennizzo a sei mesi", aggiunge Lorenzo Jelmini del sindacato OCST, "ma dovrà essere un periodo molto più lungo".

Posto che prioritario per i sindacati è che il municipio metta a disposizione tutti i mezzi necessari per il collocamento di chi dal prossimo primo di giugno rimarrà senza lavoro. Ricordiamo che Comune e Cantone avevano stanziato cifre milionarie - poi sottoposte a referendum ma alla fine cancellate - per il rilancio dello scalo.

"Erano disposti a investire fino a 10 milioni", conclude Jelmini, "questi milioni non verranno destinati, come ben sappiamo, e direi che possiamo certamente chiedere un contributo maggiore rispetto a quello che il comune ha per ora proposto".

02:54

Aeroporto, decolla il piano sociale

Il Quotidiano 14.05.2020, 21:00

Correlati

Ti potrebbe interessare