Ancora più libertà per i negozi

I commerci ticinesi godranno presto di maggior libertà. Il Gran Consiglio ha infatti approvato oggi (martedì), con 52 voti favorevoli, 30 contrari e un’astensione, l’iniziativa PLR firmata dal presidente del partito Alessandro Speziali che prevede maggior flessibilità nelle aperture e negli orari.

L’opposizione alle modifiche della legge entrata da poco in vigore (gennaio 2020) sono giunte da tutta l’area di sinistra (PS, Mps, Pc e Verdi), ma anche da Più Donne e da quasi la metà dei deputati del Centro (ex PPD), che tra le sue file conta anche alcuni dirigenti del sindacato OCST, che si oppone alle modifiche così come anche UNIA. Per il fronte contrario le modifiche “metteranno in difficoltà i lavoratori e favoriranno solo i grandi negozi”.

La proposta, approvata dai deputati di Lega, PLR, UDC e parte del Centro, prevede di aumentare la possibilità di aprire 4 domeniche all'anno e non più 3; di estendere l'orario di apertura nei giorni festivi fino alle 19, e poi, punto centrale, di aumentare il numero di negozi che hanno diritto alle deroghe per le località turistiche, attraverso un aumento della superficie sotto la quale i negozi possono aprire dalle 6 alle 22.30 durante l'alta stagione. L'attuale limite di 200 metri quadrati passerà a 400. Secondo chi le ha sostenute le modifiche previste aumenteranno le possibilità e i margini di manovra del settore del commercio.

Dopo il voto parlamentare, i principali sindacati vicini alla categoria della vendita hanno confermato alla RSI che la possibilità di lanciare il referendum è estremamente concreta.