Il virus influenza anche l'apertura domenicale. Quest'estate doveva essere il banco di prova della nuova Legge, in vigore dal 1° gennaio, ma questa modalità sembra partire con il freno a mano. Le ragioni e le soluzioni non sono le stesse per tutti. Oggi, lunedì festivo, a Lugano erano circa una quarantina di commerci che hanno aperto le loro porte ai clienti. Prematuro però addentrarsi in previsioni sulle future aperture alla domenica, come specifica Mario Tamborini della Società commercianti di Lugano.
"Stiamo tentando di uscire da un periodo disastroso e alcune attività operano ancora ad orario ridotto". Con queste premesse parlare già oggi delle aperture domenicali previste durante l'estate è "prematuro". Va inoltre detto che "attualmente la frequentazione del centro è bassa". Tamborini aggiunge che "si comincia ad intravvedere un lieve aumento del flusso di turisti da Oltralpe o dalla vicina Italia ma le cifre restano, in confronto agli altri anni, bassissime".
A Locarno invece è stata lanciata un'iniziativa per rilanciare la città: con lo scontrino della colazione consumata negli esercizi pubblici cittadini, si riceve un buono per acquisti anche nei commerci locali". Nadia Pellegrini della Società dei commercianti sottolinea che "la volontà era di far lavorare non solo la ristorazione ma anche i negozi. Con lo scontrino del bar ognuno può acquistare quello che preferisce in un negozio. Il progetto è partito ma ci vorrà ancora un po' di tempo per renderlo davvero interessante".
A Bellinzona, Claudia Paglia, presidente dei commerci della zona, conferma il successo delle aperture nei giorni festivi ma per domeniche non sarà certo il 2020 a fare da apripista.
CSI/Swing