Ticino e Grigioni

Ancora tanti i camion fuori norma sulle strade svizzere

Un terzo dei mezzi pesanti controllati nel 2023 era irregolare e per l’Iniziativa delle Alpi il risultato è sconfortante. Il centro di Giornico ha migliorato la situazione ma può fare meglio

  • 4 aprile, 07:35
  • 4 aprile, 07:35
Il centro di controllo per i mezzi pesanti di Giornico

Il centro di controllo per i mezzi pesanti di Giornico è stato inaugurato nel 2022

  • Keystone
Di: RG/Laura Dick/RSI Info 

Sulle strade e autostrade elvetiche circolano tanti, troppi autocarri fuori norma. L’Iniziativa delle Alpi definisce il risultato dei controlli compiuti nel 2023 sconfortante e chiede di conseguenza un incremento significativo delle operazioni di sorveglianza, con particolare riferimento al nuovo centro di controllo con sede a Giornico e costato 250 milioni di franchi. Tuttavia, gli uffici competenti riferiscono che servirà del tempo e, in proposito, sottolineano l’attuale carenza di personale.

Alla luce delle verifiche effettuate, oltre un quinto dei mezzi pesanti che circolavano in Svizzera l’anno scorso non era in regola. Erano camion troppo grandi, troppo pesanti o che accusavano problemi tecnici. Ma non sono mancati tempi di lavoro eccessivi e di riposo insufficienti da parte degli autisti.

Si tratta di statistiche pubblicate dall’USTRA, l’Ufficio federale delle strade, che non piacciono affatto all’Iniziativa delle Alpi. Il direttore dell’organizzazione ha appunto definito preoccupante il quadro poiché, spiega, guardando al lavoro effettuato negli otto centri di controllo della Confederazione, dove le verifiche tecniche sono accurate, ben un terzo dei veicoli esaminati non è conforme e al 6% le autorità intimano uno stop fino a quando non sono nuovamente in regola.

Complessivamente, nel 2023 sono stati ispezionati oltre 41’000 automezzi pesanti, il 30% in più dell’anno precedente. Un ruolo di rilievo lo svolge la struttura aperta nel 2022 a Giornico, ma proprio in quest’ultima – secondo Betschart – il potenziale non è sfruttato al massimo.

Egli spiega infatti che, pur avendo colmato una lacuna, analizzando il numero di controlli eseguiti si vede che nel canton Uri ne sono stati fatti il doppio. A suo avviso ci vorrà del tempo e si dovrà formare del personale, ma resta però fiducioso e auspica che la situazione migliori entro i prossimi due o tre anni.

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RG 07.00 del 04.04.2024 - Il servizio di Laura Dick

RSI Info 04.04.2024, 07:28

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