Duecentosettanta pagine nelle quali vengono ricostruiti i fatti che, non va dimenticato, sono originati dalle difficoltà economiche e coniugali legate alla decisione di un imprenditore pentito di rendere pubblici gli accordi cartellari illeciti nell’edilizia basso engadinese.
Hanno portato all’intervento di polizia cantonale, dell’autorità di protezione di minori e adulti, dei servizi sociali e medico delegato regionale. La Commissione Parlamentare d'Inchiesta (CPI) ha analizzato gli interventi degli agenti compreso quello che, a causa di presunte intenzioni di togliere la vita a se stesso e ai propri figli ha portato al fermo dell’imprenditore, al suo trasferimento ammanettato e bendato e al ricovero all’ospedale psichiatrico a scopo di assistenza.
A questo proposito la Commissione rileva comportamenti illegittimi, sproporzionati e non professionali dei poliziotti al fronte per non parlare dei loro superiori che non si sono assunti i loro compiti di verifica e gestione degli interventi. In particolar modo la CPI rimprovera il comandante della polizia cantonale per aver scaricato la responsabilità verso il basso e minimizzato il caso. Sono state espresse pesanti critiche anche verso gli attori sociosanitari della vicenda. La prossima settimana si parlerà del rapporto nella sessione del Gran Consiglio.
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