Argo 1 fa discutere la politica

Le novità sul caso Argo 1 stanno facendo discutere la politica ticinese. Secondo Giorgio Galusero, del PLR, non è troppo tardi per creare una commissione parlamentare d’inchiesta: “Sono scandalizzato, che dopo sei mesi dall’accertamento che questo mandato milionario è stato dato senza un briciolo di legalità, in questo cantone non è successo assolutamente niente”. Sulla stessa linea anche la Lega dei Ticinesi: “Penso che sia un discorso che va fatto ad ampio spettro – ha dichiarato il capogruppo Daniele Caverzasio – la commissione d’inchiesta è una delle ipotesi che non abbiamo mai scartato”.

Le ultime rivelazioni non aggiungono molto a quanto già emerso sul caso Argo, secondo Maurizio Agustoni, capogruppo PPD: “Credo debba essere il Consiglio di Stato a chiarire cosa intende fare nei confronti della funzionaria”. Il Partito socialista si aspetta invece un’inchiesta amministrativa: “Sicuramente chiederemo di introdurre all’interno del rapporto Argo 1 delle conclusioni politiche, secondo noi è fondamentale”, afferma Ivo Dürisch. Matteo Pronzini dell’MPS è chiaro: “Se qualcuno avesse commesso metà di quello che ha fatto Dadò verrebbe mandato a casa, licenziato con effetto immediato. È inaccettabile che un capogruppo, presidente di un partito di governo si permette delle leggerezze di questo tipo. Credo che sarebbe ora che Dadò facesse non uno ma due passi indietro”.

Il direttore del DSS, Paolo Beltraminelli, ha voluto puntualizzare che: “Domani il Consiglio di Stato ne parlerà e prenderà la decisione più saggia che bisogna prendere in questi casi. Il procuratore ha mandato una lettera, anticipata per mail, a tutti e cinque i consiglieri di Stato: non sono riscontrabili elementi penali, per me questo è molto importante. Certo che queste cose se non capitassero sarebbe meglio”.

CSI/MABO