È nell'insieme confortante la qualità dell'aria riscontrata in 9 aule di sei sedi scolastiche a Bellinzona, Mendrisio e Locarno. Lo attestano i primi riscontri delle indagini promosse in Ticino, sulla scia di quelle intraprese alcuni mesi fa nella Svizzera tedesca. Queste - ricordiamo - avevano evidenziato un superamento di una concentrazione ragionevole di CO2 in due terzi delle aule: un dato che, lungi dall'incidere sulla salute degli allievi, può tuttavia determinare effetti sul piano del loro rendimento.
In Ticino, le analisi sono state più approfondite e hanno preso in esame, oltre all'anidride carbonica, anche altri parametri come temperatura, umidità, presenza di ozono e di polveri fini. A emergere è così un quadro complessivamente positivo: "Lo stato generale delle aule sembra abbastanza buono", indica lo specialista della SUPSI Luca Pampuri. "Ci sono evidentemente delle differenze abbastanza importanti fra le aule. Però tendenzialmente siamo abbastanza soddisfatti".
In alcune aule i tassi di CO2 sono però decisamente migliorabili. "Abbiamo degli avvicinamenti verso i 2'000 ppm (parti per milione) in alcune aule. In alcune altre", invece, "siamo sotto il valore soglia, se vogliamo chiamarlo tale, di 1'000 ppm", precisa il ricercatore della SUPSI.
Quot/ARi