Discussioni accese a Losone dove lunedì sera, alla presenza di circa 200 persone, si è svolta la serata pubblica dedicata alla possibile riapertura di un Centro federale d'asilo temporaneo per richiedenti l’asilo all’ex Caserma, ora di proprietà comunale.
Presente al dibattito presso il Centro la Torre, moderato da Luigi Pedrazzini, anche la maggioranza del Governo cantonale, con Norman Gobbi e Paolo Beltraminelli intervenuti direttamente al dibattito e con l'altro consigliere di Stato, Manuele Bertoli, presente tra il pubblico.
Gli intervenuti al dibattito di Losone
Barbara Büschi, direttrice della Segreteria di Stato della migrazione SEM, ha illustrato come cambierà il panorama dell’asilo a partire dalla prossima estate, con l’entrata in vigore della nuova legge. Il sindaco di Losone, Corrado Bianda, ha fatto leva sulla questione umanitaria, ricordando che l'ex caserma è già collaudata per un'opera del genere che ha mostrato di funzionare dal 2014 al 2017, menzionando pure la possibilità di avere un affitto pagato per la struttura. Coloro che si sono schierati per il "no" al progetto, Orlando Guidetti e Flavio Laffranchi, hanno invece fatto leva sui problemi legati alla sicurezza ed alla salute pubblica, precisando che i casi di intervento della polizia, nella precedente esperienza, sono stati maggiori di quelli narrati. Secondo loro la caserma è vetusta, non adatta ad un servizio del genere per i prossimi tre anni.
Una serata dove la testa e la pancia del numeroso pubblico presente, favorevoli o contrari, si sono fatti sentire. Il 10 giugno tutti questi saranno chiamati alle urne per esprimere in votazione consultiva il suo parere. Il centro dovrebbe aprire nell’aprile 2019 per almeno 3 anni e dovrebbe avere una capacità di 220 posti destinati ai migranti. La Confederazione verserà al comune 600mila franchi annui. Questo centro verrà reso operativo in attesa che quello nuovo di Novazzano-Balerna - uno dei 6 centri federali d'asilo con funzione procedurale - sia pronto.
Red.MM/CSI/InfoNotte