Sul piano nazionale l’incremento medio dei premi dell’assicurazione malattia sarà del 6%, ma in Ticino si impennerà addirittura fino a un +10,5 %. Su questo considerevole aumento la RSI ha intervistato Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento della Sanità e della socialità.
Secondo anno di fila con un aumento in doppia cifra dei premi dell’assicurazione malattia. Aumento record quest’anno in Ticino. Come reagisce e come vive la situazione in qualità di direttore del DSS?
“È un colpo durissimo perché, proprio come ricordava lei, non è un dato estemporaneo, per quanto veramente, estremamente elevato, ma va a sommarsi agli aumenti già cospicui degli ultimi tre anni; e quindi in tre anni avere un aumento del 30% dei premi è un colpo veramente duro per tutta la popolazione. In un momento anche molto delicato, in cui l’economia rallenta, il mercato del lavoro soffre e osserviamo anche degli aumenti in altri ambiti: penso all’inflazione, all’aumento degli affitti, al rincaro dell’energia”.
Qual è il problema del Ticino? Si tratta del comportamento dei ticinesi o qualcosa di strutturale? Quindi per diminuire i costi si dovrebbe andare a operare scelte non popolari, come la chiusura di determinate strutture? Elisabeth Baume-Schneider, riguardo al Ticino, ha parlato di ecosistema poco virtuoso...
“Il problema è insito nel sistema della LAMal, perché è un meccanismo che sta dimostrando tutti i suoi limiti ed è destinato a schiantarsi. Oggi a livello nazionale non si ha ancora questa percezione ed è essenzialmente il Ticino, insieme a qualche altro cantone, che sta vivendo questa situazione estremamente difficile. E quindi a Berna la percezione è che sia un problema di un cantone e quindi questo cantone deve risolverlo da solo; mentre quando sono altri cantoni, soprattutto quelli più popolosi svizzero-tedeschi che hanno un problema, il problema diventa rapidamente di tipo nazionale. Quindi le risorse e i provvedimenti vengono adottati a Berna a livello nazionale. Sappiamo che le lobby e i veti incrociati in questi anni sono stati molto forti, hanno impedito di adottare quelle riforme che invece si impongono e che sono necessarie a vari livelli. Penso ad esempio alla trasparenza del sistema, penso all’importanza di gestire i volumi, penso all’importanza di frenare la crescita della spesa per i medicamenti, ad esempio. Quindi in questo senso il Canton Ticino nei limitati margini di manovra che ha, ha sfruttato e sfrutta tutte le leve a sua disposizione, ma che sono limitate perché la legge è federale”.
Elisabeth Baume-Schneider ha detto che, quando ha saputo l’entità dell’aumento in Ticino, l’ha chiamata. Si può sapere se da questa telefonata ci sono buone notizie per i ticinesi e per il futuro?
“Abbiamo avuto un confronto telefonico, come abbiamo avuto anche un incontro in presenza, insieme alla deputazione ticinese alle Camere federali. È stata l’occasione per ribadire comunque lo sconforto, il fatto che per noi questo è un colpo durissimo, anche a fronte dei grandi sforzi che vengono riconosciuti anche dalla consigliera federale. Grandi sforzi che vengono adottati dal nostro cantone per cercare di contenere la crescita della spesa. E questo è stato anche ribadito durante la conferenza stampa e le ho detto che fa molto piacere ricevere questi riconoscimenti. Questi apprezzamenti, però, li avrei scambiati volentieri con una riduzione dei premi per i nostri cittadini”.
Aumento dei premi in Ticino, la reazione di De Rosa
Telegiornale 26.09.2024, 20:00