Se la neve scarseggia gli impianti di risalita soffrono. Un semplice assioma al quale il Nara non fa eccezione. Come fare, quindi, per rilanciare e garantire un futuro alla stazione bleniese? La soluzione potrebbe essere la mountain bike. Ad evidenziarlo è uno studio presentato ieri sera (giovedì) ad Acquarossa, dove anche il sindaco non ha dubbi: “È il futuro del Nara, dobbiamo trovare un modo per riconvertici, il turismo invernale è in calo”, ha affermato Ivo Gianora alla RSI. Gianora ha inoltre spiegato che per tornare a crescere bisogna sfruttare questo progetto, chiamato Mountain Bike Valle di Blenio, come pure quello del Pac Adula: “Abbiamo già gli impianti – ha aggiunto – e lunedì sera il Consiglio comunale ha approvato un credito di 850'000 per il rinnovo delle concessioni”.
Come sviluppare, dunque, il turismo delle due ruote? Darco Cazin, specialista di questo mercato in continua espansione e fondatore di Allegra Tourismus, società che ha realizzato lo studio sulla Valle di Blenio, risponde raccontando quanto successo in un piccolo paesino nella Repubblica Ceca, dove è bastato creare un campeggio, un negozio con noleggio e un bar: “Nel 2009 si è iniziato a puntare molto sulle mountain bike e nel 2014 le presenze registrate sono state 40'000. L’anno dopo 60'000”.
E lo stesso potrebbe succedere nel distretto ticinese, dove, sempre secondo lo studio presentato, bisognerebbe concentrarsi su tre tipi di offerta: le escursioni in bicicletta (in questo frangente esistono già tre percorsi, che basterebbe promuovere maggiormente), i percorsi di enduro, ne esistono già cinque, per chi ma percorrere i sentieri in discesa, e infine il cosiddetti flow trails, ovvero dei sentieri molto ripidi costruiti appositamente per le mountain bike.
Il progetto è stimato in 1,8 milioni di franchi. Toccherà ora alla popolazione esprimersi.
CSI/ludoC
CSI 18.00 del 25/03/2016: il servizio di Maria Jannuzzi
RSI Info 25.03.2016, 18:23
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