Buco da 18 milioni: carcere a 53enne

Una condanna a 5 anni e mezzo di carcere, e all’espulsione per 7 anni dalla Svizzera, è stata inflitta oggi, giovedì, al 53enne italiano ex adepto di Scientology finito alla sbarra per aver creato, attraverso società attive a Lugano, un buco finanziario di 18 milioni di franchi ai danni, in particolare, di una ricca ereditiera statunitense anch’essa aderente all’organizzazione.

“L’attività criminosa è stata la sua principale fonte di guadagno. Ha tratto un arricchimento personale oltre che una scalata all’interno della setta.” Così la corte delle assise criminali, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, che ha quindi confermato i reati di amministrazione infedele aggravata ripetuta, truffa, falsità in documenti e riciclaggio.

L’uomo, attivo nel commercio di metalli, trattava le finanze delle società come fondi propri, operando acquisti e transazioni mascherate da una contabilità gonfiata a regola d’arte per essere presentata all’investitrice americana. La corte ha invece disposto l’assoluzione per il 46enne ucraino che era sotto accusa per complicità in relazione ad un singolo episodio, legato ad una presunta fattura falsa.