Ticino e Grigioni

Caccia, le nuove regole fanno discutere

Animalisti contrari alla possibilità di abbattere una femmina (in fase di allattamento), lasciando però in vita il suo piccolo. Gli interrogativi etici dividono anche i cacciatori

  • 8 settembre 2022, 23:13
  • 20 novembre, 15:06
02:33

Ticino, le nuove regole sulla caccia fanno discutere

Telegiornale 08.09.2022, 22:00

Di: TG/Patrick Solcà/M. Ang. 

In Ticino è stagione di caccia alta e stanno facendo discutere alcune nuove regole che il Cantone ha introdotto per controllare la sovrappopolazione dei cervi. In particolare, agli animalisti, non piace la possibilità di abbattere una femmina (in fase di allattamento), lasciando però in vita il suo piccolo. Quest'anno, infatti, negli ultimi 5 giorni - dal 23 al 25 settembre - ogni cacciatore potrà come sempre abbattere 2 femmine allattanti di cervo, ma diversamente dal passato, una delle due potrà essere uccisa senza il suo piccolo. Nel Sottoceneri la regola si applica unicamente sotto i 1'200 metri, mentre nel Sopraceneri sotto i 1'500.

"È stata adottata sostanzialmente per rispondere a un problema che si trascina da anni - cioè l'aumento costante della popolazione dei cervi e il conseguente aumento dei danni provocati alle colture, che bisogna rimborsare (il canton Ticino è il cantone che paga di più) - ma anche per rispondere alla pressione che viene dagli ambienti forestali; lamentano i danni subiti dal bosco, soprattutto dai boschi di protezione, a opera dei cervi", dice Fabio Regazzi, presidente della Federazione cacciatori.

La federazione dei cacciatori stima che in Ticino ci siano circa 7mila esemplari e che annualmente ne vengano abbattuti solo 2mila, il che non basta per controllare la popolazione di cervi.

La decisione presa in Ticino non è una prima in Svizzera - in Vallese si adotta una pratica analoga - ma l'annuncio ha messo in allarme gli animalisti. “È estremamente inquietante, perché dal nostro punto di vista questo viola chiaramente la legge sul benessere degli animali e tutta l'etica venatoria. In questo periodo (i piccoli n.d.r.) hanno tre o quattro mesi e dipendono ancora dalla madre, senza di lei non possono più essere allattati e rischiano di perdere il contatto con il resto del branco", spiega Samuel Furrer, della Protezione svizzera degli animali.

Rischi che suscitano interrogativi di natura etica che dividono gli stessi cacciatori. "Che non sia il massimo sotto il profilo dell'etica venatoria lo abbiamo sempre detto e non lo neghiamo. D'altro canto se ci sono queste pressioni bisogna pur cercare di dare risposte. Questa è una possibilità. Abbiamo anche noi espresso perplessità, ma ogni cacciatore ha pur sempre la possibilità di scegliere se praticare questa caccia o meno".

Una questione che la RSI avrebbe voluto approfondire anche con l'Ufficio caccia e pesca del canton Ticino, che ha però preferito non esprimersi.

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