Cervi, camosci e stambecchi delle Alpi devono "scarpinare" sempre di più. A causa dei cambiamenti climatici, infatti, le tre specie di ungulati in tarda estate-autunno si vedono costretti a spostare i luoghi in cui soggiornano abitualmente ad altitudini più elevate. È quanto ha dimostrato un gruppo di scienziati coordinati dall'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL). Il team ha documentato più di 230'000 siti nei Grigioni.
A caccia di un po' di refrigerio
In media gli animali si sono spostati di 80-95 metri, i più instancabili di 135. "Questa raccolta di dati, unica nel suo genere, attesta che anche i grandi animali a sangue caldo reagiscono all'aumento di temperatura ambientale", ha affermato il curatore dello studio Kurt Bollmann. Fino a oggi si supponeva che questa migrazione concernesse prevalentemente le piante e gli animali a sangue freddo come i rettili o gli insetti.
CaL