Il 12 marzo prossimo il Casinò di Campione d’Italia rischia di fallire su richiesta della procura. Uno scenario da evitare per tutte le parti in causa che, sabato, si sono trovate per un primo round di trattative dopo l’entrata in agitazione del personale a seguito dell’annuncio del licenziamento collettivo. L'obiettivo comune è garantire i posti di lavoro (la ristrutturazione in discussione mette a rischio 156 impieghi su 492), la redditività della casa da gioco e lo stato delle finanze pubbliche dell’enclave.
Attorno al tavolo si sono ritrovati i sindacati e il sindaco Roberto Salmoiraghi, rappresentante del comune che della casa da gioco è azionista unico, creditore e beneficiario. Ad emergere è stata la volontà di trovare una soluzione condivisa per tutelare i lavoratori di una società che quest’anno avrebbe dovuto versare alle casse pubbliche 18 milioni di euro.
Soldi senza i quali anche il comune si ritroverebbe in gravi difficoltà. I rappresentanti sindacali ritengono pertanto che, per assicurare il futuro del casinò, gli eventuali risparmi dovrebbero toccare anche l'ente pubblico finanziato dagli introiti di roulette, carte, dadi e slot.
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